La nostra storia

Nel 1882 un gruppo di operai soprattutto conciatori, artigiani e contadini della borgata campidoglio decisero di riunirsi in una società di mutuo soccorso con il nome di “SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO ARTISTI E CONTADINI CAMPIDOGLIO-POZZO STRADA”.

Nel giro di 2/3 anni entrarono a far parte della società oltre 600 lavoratori consapevoli che, in assenza di qualsiasi forma di previdenza e assistenza sociale, soltanto la solidarietà e il reciproco aiuto avrebbero potuto alleviare disagi derivanti ad essi e alle loro famiglie dalle malattie, dagli infortuni, dalla vecchiaia e dalla invalidità.

Il fondo a cui attingere in caso di bisogno era costituito dall’insieme delle singole quote settimanali, dai proventi del buffet e, soprattutto, dagli introiti di un magazzino sociale che vendeva ai soci vino e gli essenziali generi alimentari a prezzi di concorrenza con gli esercenti del rione, considerati speculatori della classe operaia.

Il principio espresso nell’articolo 1 dello Statuto dichiarava che la società, come ogni altra società di mutuo soccorso consorella, doveva “CONSERVARSI ESTRANEA AD OGNI QUESTIONE POLITICA E RELIGIOSA”. Non era esclusa la partecipazione individuale tuttavia dei soci a organismi e/o manifestazioni politiche, ne un atteggiamento moderatamente progressista.  Si ricorda che nello stesso anno di fondazione ,1882 un gruppo di soci partecipò all’inaugurazione del monumento a GIUSEPPE MAZZINI “il primo mutualista d’Italia propugnatore delle società di mutuo soccorso”.

Come altre SOMS anche questa società fu sostenuta da contributi elargiti da alcuni industriali e da benestanti locali. Ma tali “benefattori soci onorari” spesso non rispettavano l’autonomia della gestione della società e con interventi non disinteressati e autoritari suscitarono tra i soci un malcontento che si tradusse in aperto disaccordo.

Nel 1885 nella società artisti e contadini si formarono due correnti, una moderata, l’altra più progressista, si pervenne a una radicale spaccatura. Nell’ottobre del 1885 ben 317 soci, versando la allora cospicua somma di una lira ciascuno, fondarono in borgata campidoglio una nuova società operaia di mutuo soccorso denominata “NOVELLA UNIONE” con sede in via Roccavione n.18, di proprietà di BURZIO FELICE. Solo nel 1919, con altri 500 soci, comprarono il fabbricato. Nel 1906 la “NOVELLA UNIONE” divenne proprietaria di un magazzino e, nello stesso isolato, in via Fiano n.7, costruì un edificio adibito a cinema.

Il gruppo di soci rimasto nella società artisti e contadini, facendo notevoli sacrifici, riuscì, nel 1901, ad acquistare in via S. Rocchetto n.10 una casa con ampio magazzino per usarlo come rivendita. L’iniziativa di creare la novella unione, di indirizzo più socialista fu presa da 5 soci, “era in loro lo spirito dei veri mutualisti sociali”.

Le vicende della SOMS unione si possono ricostruire solo frammentariamente dai vecchi verbali e dagli archivi, certo è che le due società intrecciarono dei rapporti nell’interesse della borgata. E’ lecito pensare che la novella unione abbia costituito un centro popolare di forte aggregazione sociale nell’interesse della borgata fino al 1919, dopo di che le due società tornarono a unirsi.

I rapporti della società artisti e contadini con la novella unione, seppure turbati da tensioni, non vennero mai meno. Comune tra le due società fu la costante preoccupazione per l’istruzione dell’infanzia, fortemente sentita l’esigenza di una scuola elementare completa e attrezzata. Nel 1910 le società si rivolsero alle autorità cittadine per ottenere un edificio scolastico che allora era costituito da 4 misere classi relegate in una bottega, in una zona che allora era popolata da 13.000 abitanti. Invano la novella unione aveva offerto di ospitare nella sua sede una refezione scolastica. La solidarietà mutualistica si esplicò in modo esemplare nello sforzo comune di creare un asilo infantile per la borgata. Nel 1897 le due società insieme alla società femminile PRINCIPESSA LAETITIA, che aveva sede presso la novella unione e fruiva del suo magazzino, decisero di istituirne uno in via Rocciamelone n.18, nell’edificio della NOVELLA UNIONE. Nel 1906 la Novella unione si trasferì nel nuovo lato della casa in via Fiano n.7 e mise quindi a disposizione dei piccoli un locale migliore, i bambini furono affidati alla suora salesiana Vittorina. Nel 1907 presidente dell’asilo fu eletto il Comm. RODA. Alcuni soci divennero azionisti e in quanto membri del consiglio di amministrazione ne seguirono lo sviluppo, apportando generose regalie sociali, intervennero per ottenere finanziamenti presso il comune, oblazioni dai benestanti della borgata. La storia lineare e limpida dell’asilo conferma che mai venne meno l’interesse dei mutualisti per l’educazione dei propri figli, al punto che nel 1921 il costruttore VERNA offri all’asilo una casa in via Musinè n.8, tuttora attivo, porta il nome dei coniugi MARGHERITA E ANDREA VERNA.

Oltre che l’asilo e la scuola le due società gestivano in comune il servizio medico per i soci infermi, fondamentale per ogni SOMS. Le feste più importanti erano le veglie di natale, di capodanno, di carnevale con ballo in maschera, la festa della befana per i bambini, la festa dell’uva o vendemmiata all’inizio dell’autunno, celebrata con una gita in un paese vinicolo della provincia, la castagnata nel giorno dei morti con distribuzione di castagne arrosto, la grande festa sociale con ricevimento e pranzo nell’anniversario della fondazione della società.

La fusione tra le due società avvenne nel 1919 e con un’unica sede, quella di Via Fiano n.7. Come nome della nuova società fu scelto quello di:
SOCIETÀ’ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO D’AMBOSESSI CAMPIDOGLIO.
Fu approvata l’accettazione del sesso femminile e la proposta di esporre cartelli d’avviso invitanti le donne a iscriversi.